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Roma, 22 maggio 2014
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Oggetto: Spot nazionale "Datti una mossa" Ministero della Salute

La FID non protesta ma ringrazia!

Ma l’ideatore dello spot – e perché no anche Prandelli – lo sanno che il grande Piola, componente della squadra azzurra che vinse i Mondiali di calcio del 1938, giocava a Dama?

Forse sì, dato che tra le fotografie che ricordano la vittoria degli azzurri a quei Mondiali, una ritrae  proprio Piola mentre gioca a dama con Pietro Rava (difensore della Juventus, in serie A giocò 363 partite, segnando 19  gol).

Mens sana in corpore sano. D’accordo il movimento, ma anche la mente ha necessità del suo sport. E del resto il gioco della dama è da anni considerato sport e la nostra Federazione riconosciuta come disciplina sportiva dal CONI.

A dire il vero la prima impressione nel vedere nello spot i giocatori di dama ci era sembrata negativa e siamo stati sfiorati dall’idea di protestare, ma poi ripensandoci ci è parso che la partita a dama sia stato il modo migliore per giustificare lo slogan “datti una mossa”.

E positiva ci pare la presenza di un ragazzo accanto ai due giocatori meno giovani: sono infatti migliaia i ragazzi e le ragazze dai 7 anni in su che frequentano i corsi nelle scuole e le gare ad ogni livello (nei giorni scorsi Castiglione della Pescaia ha ospitato le finali nazionale dei Giochi Scolastici patrocinati da CONI e MIUR con oltre duecento giovani).

E non va dimenticato che per i ragazzi giocare a dama permette di migliorare le relazioni interpersonali e di superare atteggiamenti di insicurezza caratteriale. L’esperienza ha dimostrato che, soprattutto nei bambini, giocare a dama  aiuta a sviluppare le capacità logiche, il self control e a limitare la possibilità di sbagliare che di solito deriva dall’interferenza delle emozioni. Per di più imparare le regole e poi giocare insieme facilita l’amicizia tra i bambini, al di là del colore della pelle, dei luoghi di origine, del ceto familiare.

Nelle scuole italiane ci sono corsi di dama di tutti i tipi, tenuti sia dai docenti di ruolo sia dagli istruttori federali. La materia è ben vista dagli insegnanti sia perchè con il suo linguaggio universale avvicina ragazzini di diverse culture favorendone la convivenza e  l’integrazione sia perché favorisce i rapporti tra generazioni. E poi anche perché i bambini che seguono le lezioni di dama sono più bravi a scuola, come hanno documentato autorevoli studi in tal senso. E oltre al miglioramento nel rendimento scolastico, giocare a dama sembra essere un vero antidoto al bullismo, fenomeno sempre più presente nella nostra società, e non solo tra i banchi di scuola. Di certo la dama  non è una panacea in grado di risolvere il problema, ma è sicuramente utile per diffondere una cultura della tolleranza e del rispetto delle regole.

Il nostro augurio è che la nazionale italiana possa arrivare molto in alto nel Mondiale in Brasile e conquistare un altro alloro iridato: con l’occasione ricordiamo che anche nella dama l’Italia ha dei campioni del mondo, come il livornese Michele Borghetti, che ha conquistato l’iride lo scorso anno battendo il detentore Moyseev (russo naturalizzato statunitense), o come il giovane Alessio Scaggiante di Treviso, campione del mondo Under 18.

E dato che a luglio toccherà al foggiano Sergio Scarpetta battersi per il titolo mondiale con il campione in carica Ron King delle Barbados, ci auguriamo che il gioco della dama possa essere scelto per il prossimo spot del Ministero della Salute dedicato alla salute della mente!

Il Presidente FID
Renzo Tondo