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15° Campionato Europeo Giovanile Bielawa 1-7 ago 2013

Anno 2013, quest’ anno il 15° campionato europeo giovanile di dama internazionale si è svolto in Polonia, nella cittadina di Bielawa, una città situata nella parte centrale della Bassa Slesia, nella contea Dzierzoniów, che si estende lungo il torrente Bielawica quasi al confine con la Repubblica Ceca.

A rappresentare l’Italia un piccolo drappello di 7 ragazzi, convocati dal GM° Daniele Bertè, Direttore Tecnico delle Squadre Nazionali, presso la Sala Meeting dell'Hotel Holiday Inn Milano Express.

Dopo lo stage di preparazione al Campionato, tenuto lo scorso 29 luglio, sono partiti alla volta di Bielawa i seguenti atleti:

Juniores Maschili: Hu Youyu - Gennaro Bruno

Cadetti Maschili: Alessio Scaggiante - Natale Laganà

Minicadetti Maschili: Enes Habilaj - Vincenzo Sgrò

Minicadetti Femminili: Sara Habilaj

L’ottima pianificazione della trasferta, da parte degli uffici competenti FID, ha permesso agli atleti di raggiungere il Palac Bielawa Hotel in perfetto orario per il pranzo del 30 luglio.

La comitiva azzurra ha avuto un intero giorno per ambientarsi nella ridente cittadina polacca prima della cerimonia di apertura che si è svolta con grande entusiasmo ed ha coinvolto gli atleti provenienti da ben 14 paesi europei che preceduti dalle bandiere del proprio stato hanno sfilato per le strade di Bielawa per raggiungere la piazza principale presso il Palac Wolnisci, sede del municipio della città.

Alla presenta delle autorità locali e della Federazione europea, primo tra tuttiJacek Pawlicki Presidente della Federazione Dama polacca e LeszekStrozyk presidente del consiglio comunale di Bielawa

Tra una bella coreografia con l’esibizione canora di tre bambine ed un ballo improvvisato da un tecnico tedesco ed i discorsi di rito si è dato inizio al 15° campionato Europeo. Unica nota dolente che il tutto si è svolto sotto un sole cocente.

Alle 15.00 Youry Lipnitsky, ferreo direttore di gara bielorusso ha dato il via alla competizione.

Finito il turno tutte le delegazioni (quasi 500 persone tra atleti, accompagnatori, genitori e dirigenti) vengono portati con dei pullman messi a disposizione dagli organizzatori allo stadio, dove e stata organizzato un mega raduno per una cena all’aperto a base di wurstel, patatine ketchup esucchi vari.

Intrattenuti da un esibizione canora polacca, e dei balli di Break Dance, il tutto poi finisce in una mega partita di calcio dove il “sig. pallone”riesce ad abbattere le barriere linguistiche e tutto diventa più facile.

Alle 11.00 tutti a letto domani si gioca.

I primi turni di gara hanno visto l’ottima partenza del piccolo Enes Habilaj del circolo damistico Veliterno che fino a metà della competizione era a ridosso dei primi.

Mentre i ragazzi incrociano le pedine il nostro scout (Michele da Bacoli) ed i genitori al seguito si avventurano tra gli indigeni per scoprire le caratteristiche del luogo (che offre veramente poco).

Tra una visita al market “Lidl” o al salumiere “Luigi” per il rifornimento quotidiano di caramelle e “Leon”, bevanda segreta consigliata dall’esperto Scaggio, i turni proseguono.

A fasi alterne i nostri ragazzi cercano di raggranellare punti tra gli squadroni olandesi, russi, ucraini, bielorussi, lituani, estoni, lettoni e polacchi, alla fine usciranno dalla competizione con un po’ di ammaccature e tranne Alessio che raggiungerà l’ottavo posto, gli altri si classificheranno in posizioni arretrate.

Qualcuno potrà dire che sono stati penalizzati dal quoziente, sì, ma è pur vero che nel sistema Fisher delle competizioni damistiche la meritocrazia prevale e se si gioca nella parte bassa del tabellone la logica conseguenza è avere un quoziente basso a fine torneo.

Si arriva al penultimo giorno e la cerimonia di premiazione del torneo a tempo regolare viene fissata per questioni organizzative nel tardo pomeriggio presso il Teatr Robotniczy adiacente alla sede di gara, privo di ogni sistema di areazione, che ha costretto tutti i partecipanti all’ennesima sauna.

Così si arriva all’ultimo giorno di competizione, il torneo Blitz, bello da vedere e difficile da giocare; serve concentrazione massima e colpo d’occhio perché si ha un tempo di appena 5 m con una ricarica di 3 secondi che non ti lascia respirare. Inizia elle 8.00 in punto per consentire alla delegazione russa di poter partire prima del pranzo. I nostri ragazzi ormai privi di ogni energia, spesa nei giorni precedenti in partite lunghe e stressanti (oltre 4 ore per turno), hanno ceduto le armi agli avversari.

Arriva il giorno della partenza, con mezzora di anticipo il bus ci accompagna in aeroporto a Wroclaw e con un po’ di nostalgia, dopo 11 giorni trascorsi in Polonia ma tanta voglia di riabbracciare i nostri cari e la nostra terra, si torna a casa.